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"In ascolto del corpo" di Gaia Rettura. Fino all'urlo che squarcia il silenzio

rettura gaia 1 NAPOLI - Impariamo ad ascoltarci per comprendere dove vogliamo andare davvero. Il corpo reca impressa in sé la storia di ognuno, le relazioni passate, il momento contingente e persino le predisposizioni future… Il corpo ci manda molti messaggi, prima sussurrati a bassa voce, poi a voce sempre più alta fino a un urlo che squarcia il silenzio, affinché possiamo udirlo. Il corpo manda segnali inequivocabili sia del nostro stato di benessere sia di malessere. Lo fa attraverso il linguaggio non verbale, che non mente, perché non soggetto a censura conscia.
E’ questo il presupposto da cui parte Gaia Rettura, psicologa e psicoterapeuta, che oggi insegna all’interno del Master in Posturologia alla Facoltà Federico II di Medicina e Chirurgia, nel suo libro “In ascolto del corpo”, pubblicato da Venetucci Edizioni Mediche.

UN LAVORO SUL CAMPO
Un libro nato da un lavoro sul campo. Era il 1998 e Rettura cominciava la sua esperienza di collaborazione, che poi sarebbe durata più di tredici anni, con un team di figure professionali come a esempio posturologi, medici, omeopati, cardiologi, agopuntori, ginecologi, dermatologi, fisioterapisti, fisiatri, kinesiologi e altri operatori di queste aree specifiche, nell’ambito delle terapie integrate multidisciplinari.
E’ in quell’alveo che Gaia Rettura scopre in maniera affascinante i tanti messaggi che il corpo invia, in connessione con la mente.
“Dovremmo ascoltarci di più – sottolinea l’autrice – perché i messaggi del corpo sono sempre veritieri. Il linguaggio non verbale, infatti, non è controllabile. I messaggi lanciati dal corpo forniscono informazioni autentiche, sia sulla persona sia sul suo rapporto con l’altro da sé”.
Il corpo e la mente sono fortemente uniti, da un rapporto circolare somato-psichico e psico-somatico, e il corpo rappresenta un fedele specchio dei percorsi emotivi e non solo di ogni individuo.
Il libro si inserisce all’interno della cornice interdisciplinare tracciata dalla psicologia posturale sistemica, definizione coniata dall’autrice.
Infatti, sia la postura statica, cioè la posizione che si assume da fermi, sia quella dinamica, cioè come si cammina e ci si muove nello spazio, sono profondamente espressive.
A un atteggiamento corporeo, infatti, secondo l’autrice, corrisponde un atteggiamento psichico verso il mondo, e viceversa.
L’approccio è quello sistemico, cioè quello che prende in considerazione il paziente nella sua totalità, in maniera olistica. Lo sguardo viene rivolto non al singolo organo o parte del corpo ma al tutto, come un sistema dominato da correlazioni.
“L’effetto ottenuto su ogni parte con cui andiamo ad interagire – continua Rettura – si riverbera sul tutto. Ogni essere umano è una combinazione unica di elementi fisici, psichici e spirituali”.
Un libro, scritto per gli addetti ai lavori e per gli studenti (per i quali mancava un testo di riferimento ad hoc), ma che può risultare molto utile anche a un pubblico trasversale, sia per combattere una visione medicalizzata e parcellizzata del paziente sia per conoscere qualcosa in più rispetto a sé stessi.
Il paziente, infatti, come ribadisce Rettura, “non si identifica con il sintomo, anche se attraverso quest’ultimo ci sta dicendo qualcosa di sé”. Il sintomo, infatti, è il modo trovato dal corpo e dalla mente per chiedere aiuto. E’ lo strumento per comunicare, se si sa guardare con attenzione, verso cosa l’individuo sta propendendo e da cosa fugge.

SEGNALI DA ASCOLTARE
A esempio, se il corpo improvvisamente si blocca, rende difficoltosi movimenti che prima si riusciva a fare, potrebbe essere il segnale di uno stato di eccessiva stanchezza e stress che si è accumulato (un blocco forzato che arriva prima che si verifichino conseguenze nefaste). La mente corre veloce, ma il corpo è in affanno e non riesce più a seguirla. Oppure il segnale potrebbe partire dalla mente, che blocca il corpo per un senso di inadeguatezza o perché gli comunica la sua volontà di non andare in una certa direzione. Il modo con cui l’individuo si adatterà alle vicissitudini della vita dipenderà dalla mediazione tra le spinte provenienti dal di fuori e quelle interne, da come quest’ultimo riuscirà ad accedere alle sue risorse interiori e poi a utilizzarle. Attraverso “In ascolto del corpo” nasce uno sguardo “panoramico, che vede l’intero, le parti e le sue connessioni, come un insieme complesso e collegato, in grado di restituire la giusta dignità, responsabilità e portata”.

SEZIONI
Il testo si articola in più parti.
La parte conclusiva, in particolare, è dedicata alla diagnosi e alla relazione terapeutica. L’autrice, incrociando stili di personalità, caratteri e tipi di postura, tenendo conto anche delle caratteristiche fisiche e di muscolatura, dà vita a una griglia diagnostica.
Dal ricorso a quest’ultima emergono diverse tipologie di “pazienti posturali” con le loro sintomatologie correlate, che possono indicare specifiche predisposizioni.
Obiettivo finale per tutti coloro che sono coinvolti nel curare la persona: vivere e condividere l’esperienza terapeutica con un atteggiamento sempre più responsabile, curioso, attento e cooperativo. Il corpo ci indica la via… “La colonna vertebrale è come un serpente, le scapole come ali d’angelo. Sta a noi decidere se sopravvivere strisciando o vivere volando”.

SCOPO BENEFICO
Le ferite dell’anima possono aiutare a guarire quelle del corpo e viceversa. Ecco perché Rettura ha scelto di devolvere tutto il ricavato della vendita del libro ad Emergency. Per restituire dignità a chi vede negati i suoi diritti più elementari.

di Tania Sabatino

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Data:  22/2/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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