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Un tuffo nell'arte a portata di tasca. Da soli o in due. Nella splendida Napoli

Warhol Andy NAPOLI - Complice la giornata di timido sole si può approfittare per fare un giro per il capoluogo partenopeo, scoprendo e riscoprendo piccoli angoli che parlano di storia e tradizioni. Ecco qualche idea un po’ insolita, a costo zero, o a un prezzo molto accessibile, che vi permetterà di intraprendere un viaggio nell’arte a 360 gradi, con qualche piccola pausa golosa.
Arrivati a via Toledo (angolo San Tommaso d’Aquino) si può fare un giro tra le bancarelle artigianali.
Ce n’è davvero per tutti i gusti e le tasche. Molti sono gli oggetti che si possono acquistare con un budget compreso tra i 5 ed i 10 euro. Dai braccialetti, semplici o personalizzati con il proprio nome o la propria iniziale, passando per collane e orecchini (via libera ai gioielli in tessuto come il feltro), paraspifferi a forma di gatto e piccoli portafortuna.
Dai gufi agli elfi, senza dimenticare cornetti e maschere di Pulcinella nostrane. Anche nelle collane si ritrova la voglia di “uno sguardo dall’alto” con pendenti a forma di campanella chiama angeli attorniati da piccole ali. E ancora fiori, simbolo del tripudio della natura, e figure che rinviano al ciclo della vita. Immancabili le candele profumate di varie forme e dimensioni (angioletti in cera naturale, piccole piantine, dolcetti e scherzetti). Strizzano l’occhio agli oggetti tirati fuori dalle cassepanche della nonna spazzole, specchi, sacchettini profuma-biancheria e accessori da toeletta ricoperti di pizzo. Dopo una piccola pausa in una storica cioccolateria, dove è possibile degustare un assaggio di cibo degli dei, vale la pena arrivare a via Toledo 185, dove è possibile visitare la Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano. Già di per sé il complesso merita, perché frutto dello stile architettonico seicentesco. In più dallo scorso 18 settembre 2012, è visitabile un omaggio all’artista Andy Warhol. Protagoniste due delle sue famose serigrafie dedicate al vulcano napoletano, Vesuvius rosso e Vesuvius nero.
Un rapporto intenso quello dell’artista con la Città delle Sirene, suggellato dalla mostra, datata 1985, “Vesuvius by Warhol”. Una serie di 18 tele, dedicate all’imponente gigante dormiente che domina il Golfo partenopeo, ognuna caratterizzata da un colore diverso. La mostra durerà fino a marzo 2013. Sempre nella Galleria di Palazzo Zevallos – Stigliano è possibile ammirare “Il Martirio di sant’Orsola”, un dipinto ad olio su tela eseguito nel 1610 da Caravaggio, ultima sua opera realizzata poco prima della morte. Anche qui troviamo tutto il fascino della pittura caravaggesca, il suo sovvertire i canoni classici. La matericità delle pennellate, la corposità del tratto ed il gioco di chiaroscuri, che portano sulla tela anche le zone d’ombra dell’anima. Qui in particolare è la parte più brutale degli istinti umani ad essere protagonista (che in qualche modo rinvia, con il pensiero, ai recenti fatti di cronaca sull’escalation di femminicidi). La santa, infatti, non è ritratta con i simboli del martirio, in compagnia di una o più verginia ma viene raffigurato il momento in cui la fanciulla, avendo rifiutato di concedersi al tiranno Attila, viene da lui trafitta con una freccia. Una scena dall’elevato pathos drammatico, intensa nella sua disperazione.
Orari di visita da martedì a venerdì (domenica inclusa): 10 – 18. Sabato: 10 – 20.
Fa freddo e per i più un bagno nelle acque marine non è possibile. Si può comunque fare un tuffo nel blu, “dove l’anima trova consolazione ed ogni affanno si allontana” grazie al percorso nella metropolitana, linea 1, di via Toledo, che ha ricevuto il riconoscimento come stazione più bella d’Europa dalla stampa inglese.
Ad accogliere il viaggiatore ambienti ampi e luminosi. Lungo il percorso che porta ai treni e anche durante l’attesa, tutto il progetto è ideato dall'architetto catalano Óscar Tusquets Blanca, è possibile ammirare numerose opere d’arte. I motivi tematici scelti rinviano al gemellaggio tra terra e mare. Il piano atrio e le prime discenderie, infatti, sono dominate dal colore ocra, che ricorda la consistenza della pietra tufacea propria del sottosuolo partenopeo e da cui ha avuto origine la città tutta. La parte più bassa della stazione, che discende fino al piano banchine, è invece caratterizzata da colori, mosaici e motivi d'ispirazione marina. Ai lati del corridoio è possibile godersi la riproduzione di onde che si increspano e si infrangono sulla battigia. Merito della tecnologia, grazie al ricorso a pannelli lenticolari retroilluminati.
Una seconda tappa tra le stazioni metropolitane dell’arte è quella al Museo (via via è possibile visitare quelle di piazza Dante, Salvator Rosa, Università, Materdei, Vanvitelli e Rione Alto). A questo punto si cambia con la linea 2 e si può arrivare a piazza Cavour. Qui facendo un breve tratto a piedi, nel cuore antico e pulsante di Napoli, è possibile visitare il Museo del Tesoro di San Gennaro, dedicato al santo patrono, simbolo e speranza per la città.
Fino a domenica 17 febbraio 2013 sarà possibile ammirare in tutta la sua bellezza e toccare (la lastra di cristallo a protezione viene rimossa giovedì 14 febbraio) il gruppo scultoreo settecentesco “Tobiolo e l’Angelo”, realizzato in argento massiccio dallo scultore settecentesco Giuseppe Sammartino.
Alla scultura vengono indirizzate ferventi preghiere da parte dei cuori solitari. Infatti, un racconto tutto partenopeo sostiene che pregare dinanzi alla statua ed accarezzare il pesce ai piedi di San Raffaele permetta di trovare l’amore vero, la propria anima gemella. Fino a domenica 17.

di Tania Sabatino
Data:  15/2/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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