Architettura Organica, Michela Farabella folgorata da Alberto Mei Rossi |
NEW YORK - Sono un’appassionata di architettura organica da sempre, sin da quando per la prima volta, all'età di 7 anni mio nonno mi mostro’ sull’enciclopedia la famosa “Casa sulla Cascata” di Frank Lloyd Wright, una delle più grandi opere di edilizia eco sostenibile mai costruite, un capolavoro degli anni trenta, senza tempo, tagliato a misura d’uomo.
Una settimana fa, mentre passeggiavo al Guggenheim, aria frizzante in una New York frenetica di metà luglio, incontro un amico di vecchia data che mi presenta il celebre architetto vigevanese Alberto Mei Rossi, una delle personalità più apprezzate a livello mondiale nel campo dell’edilizia bioetica, o meglio architettura organica.
Per me è stato non solo un incontro, ma un’autentica folgorazione!!
Così ne è scaturita una conversazione, e non la mia solita intervista, dove ho potuto approfondire aspetti tecnici, estetici, e implicazioni culturali legati al tema di costruire ecologico nel mondo.
Mei Rossi lavora su progetti non convenzionali: un’architettura naturale, comunicativa ed allo stesso tempo intelligente "CHE DEFINISCE ARCHITETTURA ORGANICA - ANTROPICA".
Il successo del design in un progetto integrato, know how unito al concept, alla progettazione e realizzazione, e il tutto corredato da una valida strategia di comunicazione.
Così mi sono ricordata delle parole del celeberrimo architetto Friedrieck Kiesler che ha da sempre dichiarato che occorre fondare una nuova scienza del design che superi l’arbitraria divisione fra arte, tecnologia ed economia e che faccia dell’architettura uno strumento socialmente utile nella vita quotidiana.
La casa dell’architetto Mei Rossi è una casa “stilnovistica”, luminosa, semplice, nobile, e contemporanea.
In una parola, semplicemente geniale.
Una casa progettata con intelletto dantestco: “matematica d’amore e cor gentile” …. Comfort ed eleganza, non la solita dimora.
Un artista straordinario, destinato a lasciare il segno nella cultura del nostro territorio ma anche oltreoceano. Il design di Mei Rossi stupisce, arriva dritto al cuore e il pubblico, ampio, è in visibilio.
Mi sono lasciata trasportare dall’autentica armonia dei suoi progetti, pattern geometrici dinamici del verde, ambiente naturale, attenzione al paesaggio senza rinunciare alle comodità moderne, una visione olistica.
E mentre io pensavo all’avanguardia, l’architetto Mei Rossi mi spiegava cosa significa “lavorare sul piano metafisico” e approfondire i desideri nascosti del pubblico.
Gli interni sono sapientemente restaurati e rimodellati, semplici ma non necessariamente minimali, senza tempo, fuori dagli schemi.
Giardini e cortili che infondono luminosità nel verde sensoriale. Numerosi sono i progetti, tra cui un centro artigianale e shopping, non solo un outlet ma un moood da condividere all’interno di un’architettura organica.
Spazi slow, quasi extrasensoriali, colori e luci, materiali ed elementi dove si fondono sapientemente cultura, ambiente e fantasia.
Un incontro, quello dell’architetto Alberto Mei Rossi, che certamente ricorderò per sempre, perché la vita è natura e la radice greca della parola ecologia, “oikos”, significa proprio casa… e certamente non è un caso…
Se volete saperne di più, vi invito ad approfondire sul sito
www.codicearchitettura.com
di Michela Farabella
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